Letteralmente “l’ultimo rivà”. Catapultato da un mondo fatto di birre d’ogni tipo e sorta, approda dai Kankari un pò per amore un pò per predestinazione. Xè cancaro de segno zodiacal, xè cancaro dentro, xè cancaro per partito preso. Sona, canta, ciacoea (marìa quanto chel ciacoea) e rompe mediamente gli zebedei, che dai kankari come atteggiamento ci sta tutto.
Non si incendia le scoregge come il mitico Juri, in compenso è parte integrante di quel manipolo di debosciati che spesso suonacchia e starnazza sul palco in improbabili esecuzioni di cabernet/cabaret, meglio conosciuti come i Three Jars O’ Grog, i Santi Bevitori e sopratutto il collettivo artistico Moka Da Tre.
Andrea Semplici sostiene che Marco scrive con fare da amanuense. In realtà xè na gaìna. Analfabeta, di ritorno. Nol xè cattivo, lo disegnano così.