eVOLUZIONE. Scritto proprio così. Quello che vedremo sul nostro palco lunedì 9 gennaio è un approccio complesso ad una cosa semplice, o due. Poesia in musica, senza soluzione di continuità. Claudio Costantini, noto a molti come Cloudio York, è un musicista, un compositore, uno scrittore, un poeta. È un attivista, un volontario, un consigliere comunale, un amico.
Dalla poliedria del personaggio alla poliedria del progetto: sul palco con lui Simone Bortolami alla chitarra e ukulele (ha collaborato tra gli altri con Eugenio Finardi e Michele Serra), David Boato alla tromba e al flicorno (uno tra i più noti ed apprezzati trombettisti jazz italiani) e Michela Scabin alla voce (voce solista del gruppo Osteria dei Pensieri, di cui Claudio è membro fondatore e scrittore di tutti i testi).
Ma eVOLUZIONE è anche, e sopratutto, un libro: una raccolta di poesie ( per la precisione 83 componimenti), è la prima edizione datata settembre 2016. E’ un auto produzione (sia artistica che esecutiva) a cui hanno collaborato Guido Ostanel (editore e direttore della casa editrice Becco Giallo di Padova) che ha scritto la prefazione, e Federico Vespignani (importante fotografo e fotoreporter Veneziano, che ha collaborato con molte testate internazionali, tra cui il New York Times): sua è la foto di copertina.
A completare un progetto che già così è multidisciplinare, eVOLUZIONE ha ispirato un omonimo cortometraggio che vede Alessia Zampieri alla regia e Andrea Pergolesi come attore protagonista.
La prefazione di Guido Ostanel a eVOLUZIONE:
“Il mio amico Claudio un giorno mi ha chiesto se mi andava di scrivere una prefazione al suo libro di poesie. Io gli ho detto: ne sarei lusingato.
Ma prima vediamole. Facciamo che tu me le porti. Poi lo sai che non sono un esperto. Ma non dirmi nulla. Lasciale sole con me per un po’. Io me le guardo da vicino per bene e ti prometto che mi faccio guardare.
E stando con me, mentre cammino il mattino, e disteso la sera, cominciano piano a rifermentare.
Quello che io noto di loro: che non sono poesie fatte a pennello. Che sono parole che pungono. Quello che loro vedono di me, bisognerebbe chiederlo a loro. Dovessi azzardare: che mi scoprono fragile, quando resto solo con loro.
Così chiedo a Claudio più tempo.
E una sera alle sette mi viene il paragone del vino: se ha radici ed è vivo, se è nudo ed è vero, se non viene filtrato, se non è edulcorato, ormai si offre straniero a chi beve. Perché esce dal canone, schiva i modelli. Costringe a pensare. Procura fastidio.
Canoni, modelli: anestetizzano per costituzione il fastidio?
Le parole di Claudio che pungono somigliano al vino che è fatto con l’uva. Bisogna stare in ascolto, fare fatica, seguire una pista che magari ti porta lontano dove tu non credevi di andare.
Per esperienza le sconsiglio all’aperitivo: potrebbero riservare imbarazzi, procurare disturbo.
Provatene invece una manciata per cena. Lasciatele respirare, filtratele voi. E trattenete fra le dita quelle che più vi hanno offerto fastidio.
Potrebbero tornare utili.”
Guido Ostanel
Purtroppo non sono riuscito a partecipare all evento ma conoscendo Claudio so per certo che e stato un successo…e auguro con tutto il cuore che la sua passione diventi un successo perche davvero lo merita